venerdì 22 maggio 2015

La nascita delle Ferrovie dello Stato




Le Ferrovie dello Stato nacquero nel 1905 in seguito alla statalizzazione di numerose ferrovie italiane. Già nel 1945 Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, sotto il controllo del Ministero dei Trasporti, dal 1º gennaio 1986 fu trasformata in ente pubblico economico in applicazione alla legge 210/1985, che istituiva appunto l'ente Ferrovie dello Stato. Il 12 agosto 1992 l'ente fu trasformato in società per azioni con partecipazione statale totale attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Dal 24 maggio del 2011 le Ferrovie dello Stato divengono Ferrovie dello Stato Italiane Spa, in breve FS Italiane Spa (FSI).

Istituite originariamente come Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato erano poste sotto la direzione del Ministero dei Lavori Pubblici, dal governo Fortis con la legge 22 aprile 1905, n. 137, con la quale lo Stato si assunse a totale carico la proprietà e l'esercizio della maggior parte delle linee ferroviarie nazionali, fino a quel momento in mano ad imprese private.
Per i primi due anni operò un comitato d'amministrazione presieduto dal direttore generale Riccardo Bianchi. Le cariche di presidente del comitato di amministrazione e di direttore generale coincisero, mentre il consiglio di amministrazione, composto da otto membri, iniziò a funzionare solo nel 1907. La sua struttura rimase sostanzialmente inalterata fino al regio decreto-legge 2 febbraio 1920, n. 130, con il quale il consiglio di amministrazione passò da otto a sedici membri, cinque dei quali erano rappresentanti del personale dell'azienda. Fu stabilito che il presidente fosse nominato dal governo e la carica di direttore generale fu trasformata in quella di amministratore generale. All'interno del consiglio di amministrazione venne istituito un comitato per trattare la normale amministrazione.

Il Traforo del Sempione

Il traforo del Sempione

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